Prati di Tivo, tutti chiedono a Finori l’apertura degli impianti

Il sindaco di Pietracamela, Villani, si fa promotore di un tavolo per trovare una soluzione per la stagione invernale. Il gestore ‘irrompe’ e accusa la Provincia. Tutti d’accordo per vedersi la prossima settimana, il tempo stringe

TERAMO – Il sindaco di Pietracamela torna a farsi promotore delle iniziative utili perché la montagna teramana, e Prati di Tivo in particolare possa tornare ad essere volano attrattivo per l’economia e il turismo: lo fa con un appello, il terzo in tre stagioni invernali, al gestore degli impianti di risalita (anche se è soltanto la seggiocabinovia in grado di girare) Marco Finori, affinchè garantisca la sua disponibilità a riaprire l’impianto, lasciando alla fase giudiziaria il procedimento in corso sulla compravendita.

Lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa, trasformata in un botta e risposta dalla presenza (non prevista ma opportuna per anticipargli l’appello che gli sarebbe poi giunto) dello stesso Finori. Conoscendo la situazione, era prevedibile che Finori agitasse il manganello, tentando di buttarla in cagnara, forte anche della presenza di un assessore regionale D’Annuntiis pronto a leggere il compitino riferitogli dagli uffici del ‘suo’ Dipartimento, ovvero “siamo sempre stati pronti a rilasiare le autorizzazioni necessarie, sempre però nel rispetto della sicurezza di chi frequenta quel bacino turistico”.

Lo sfogo di Finori – soprattutto contro la Provincia, rea di non effettuare le revisioni secondo convenzione (anche se in passato la Provincia avrebbe ricevuto da Finori fatturazioni per le revisioni effettuate per conto dell’Ente e dunque agendo per consuetudine) è stato fermato dal sindaco Antonio Villani, che ha ritenuto opportuno invitare gli attori coinvolti a sedersdi attorno ad un tavolo per trovare un definitiva accordo sulla riapertura. Il vicepresidente Andrea Core ha garantito l’impegno a partecipare per la prossima settimana, ribadendo l’impegno della Provincia a fare la sua parte, a patto di trovare un sostegno anche dagli altri attori di questa vicenda.

Sul tema sicurezza, che per alcuni aspetti legati alla riapertura sono vincolati a protocolli da eseguire e certificare, ricordato che la seggiocabinovia gira con ‘protezioni’ proprie (quali i Gasex e le protezioni anti valanga), il Comune di Pietracamela ha reso noto, attraverso le parole dell’assessore Corrado Bellisari, che per quel che riguarda la sicurezza del bacino sciistico, è stato redatto il Pidav e che è stato presentato anche il piano valanghe (secondo comune in Abruzzo con L’Aquila) e che la commissione valanghe è disponibile a valutare di volta in volta – con responsablità in capo al sindaco -, la possibilità di ottemperare all’assenza o al non funzionamento degli O’Bellx.

Su questi, è tornata a vivere la polemica: la Provincia è soggetto attuatore del finanziamento con cui sono stati acquistati ma non gestore: è il Comune di Pietracamela, per bocca del sindaco Villani, a rendersi disponibile a gestirli, ma a determinate condizioni che andranno valutate. L’aspetto è dirimente, visto che lo stesso Finori gioca molto su questo aspetto.

La voce degli imprenditori è affidata ad Antonio Riccioni, il quale ha invitato gli Enti ad assumersi le responsablità necessarie affinchè questa località non venga abbandonata al suo destino, tenendo presente il tema della sicurezza ma anche invitando il gestore a garantire, da parte sua, tutto il necessario sforzo per ripartire anche d’inverno.

Costanza di erogazione dei servizi, secondo quanto prevede la convenzione con la Gst, viene richiesta dal presidente dell’Asbuc di Pietracamela. Paride Tudisco: “Al netto delle vicende giudiziarie che conosciamo – ha detto Tudisco -, quel che si lamenta da 7-8 anni a questa parte, è la mancanza di una costanza dei servizi che sta condannando questo territorio allo zero assoluto. Perchè si inverta la tendenza secondo noi è necessario che il gestore garantisca l’apertura almeno della seggio cabinovia sia d’inverno che d’estate, perchè a Prati di Tivo, al di là delle variazioni climatiche, abbiamo attrezzature che possono essere usate alternativamente anche d’inverno“.

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